Ernesto Razzi

 
Ernesto Razzi

nato nel 1914
Colle Val d'Elsa

3 Racconti

8.9 min
Ernesto Poeta continua il racconto della Pia dei Tolomei. Cerca di ricordare qualche strofa. Ernesto si abbandona ai particolari: Nello e l’incontro con l’eremita, il colloquio con il carceriere è tutto delle vere e proprie chicche. Con lui si è fermata una tradizione popolare legata al dialetto. Dialetto che Ernesto continua a parlare con tutti, ma la figlia non gli risponde in dialetto ma in lingua italiano standard, tuttavia usa un registro dialettale. Peccato che tutto questo finisce con il bravissimo Ernesto, i giovani non continuano la tradizione. Un grazie ad Ernesto per avermi dedicato una poesia. Arrivederci alla prossima…. Con la possibilià di aggiornare questa dedica, faccio presente che Ernesto é deceduto il 15 maggio 2013; tuttavia negli ulimi anni di vita ci ha lasciato il libro " Vita e rime di un poeta cantore" .
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8.9 min
Ernesto Poeta. Al tempo la poesia popolare e dialettale era molto diffusa. Si trovavano cantori alla fiera e mercati. Come ad esempio Eulalia Torricelli da Forlì. Gli stessi contadini poetavano senza prima di scrivere ma improvvisando. In genere lo formavano una coppia e poetavano in ottava rima con i primi sei versi a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata AB AB AB AB AB CC. Il secondo poeta riprendeva dalla rima baciata CC e comporre i primi tre endecasillabi con AC AC AC. I contenuti erano semplici come il padrone ed il contadino, il campagnolo ed il cittadino. Ecc. Ernesto fu istruito a cantare nel bruscello da un prete che veniva da Montepulciano. Interpretò alcune volte la Pia dei Tolomei… Con la possibilià di aggiornare questa dedica, faccio presente che Ernesto é deceduto il 15 maggio 2013; tuttavia negli ulimi anni di vita ci ha lasciato il libro " Vita e rime di un poeta cantore" .
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10.2 min
Ernesto Razzi è nato il 21 Febbraio 1914 nella campagna di Colle Val d'elsa; racconta dei suoi lavori , iniziando da contadino ad 8 anni e terminando a 70 come muratore. Lascia la la famiglia colonica di 12 persone perché gli avevano promesso un lavoro alla superstrada. Tuttavia chi gli profferì il lavoro lo inviò a Scaleo nelle vicinanze di Firenze ove un conte lo impiegò come casiere. La sua bambina una notte prese uno spavento così decise di lasciare il lavoro e di tornare a Colle. Ebbe in regalo anche una vespa dal conte. A Colle inizia con un impresario edile a lavorare come manovale ma con occhio, mano e cervello, ben preso acquista la qualifica di muratore e lavora fino a 70 anni. Con la possibilià di aggiornare questa dedica, faccio presente che Ernesto é deceduto il 15 maggio 2013; tuttavia negli ulimi anni di vita ci ha lasciato il libro " Vita e rime di un poeta cantore" .
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