Guido Cencini - Inizio -


Fabio Mugnaini, storia delle tradizioni popolari dell' Università di Siena, introduce le opere di Guido Cencini ai presenti, al pomeriggio del 12 Dicembre 2013 al giardino Giannelli della Misericordia di Monteroni d'Arbia. Guido, osserva Mugnaini, ha condotto una vita normale , come tanti altri ed il suo vissuto fa parte della storia non solo personale ma di tutti cloro che hanno espletato il lavoro , presso la fabbrica Tortorelli in Siena, perché gratificava essendo creativo: occhio, mano e cervello, ma permetteva di mantenere una famiglia. Attività venuta meno con le catene di montaggio e con il lavoro impiegatizio. Nella fabbrica vi era entrato apprendista nel 1938, cominciando a lavare pennelli usati da altri e percorrendo tutti i reparti, ove si introducevano le innovazioni. Così anno dopo anno aveva acquisito le capacità di attrezzista, cioè era in grado di poter riparare qualsiasi guasto ai frigoriferi e congelatori e banchi da bar costruiti su misura alla clientela sparsa per l'Italia. Stanco di pellegrinare per l'Italia, su treni, aerei, traghetti e corriere, quindi dotatosi dei quella capacità imprenditoriale, acquisita con contatti avuti, decide con un collega operaio di mettersi a lavorare in proprio, avendo con gli anni alle dipendenze fino a quindici operai e cessando la sua attività agli inizi degli anni novanta.
Dai nipoti impara ad usare il computer che impiega per scrivere la sua storia e non solo. E' questa la eccezionalità, conclude Fabio Mugnaini: Guido Cencini si è rimesso in gioco da solo senza che alcuno facesse da sponda e da spalla alla raccolta del suo vissuto e scrivesse per lui che invece ha fatto da solo riportando episodi di vita e lavoro e documentandoli tutti alla maniera certosina con numerose foto. Cencini continua, dice Mugnaini. ad essere in contatto con il mondo costruendo un cassonetto casalingo per predisporre la selezione delle immondizie, propone una variazione di affordance alla padelletta fornita in ospedale ai ricoverati

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