- raccontato da Flaminia Martinelli | 1961
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 10/09/2012
Flaminia ha fatto sia le elementari che le medie in un istituto di suore. Contrariamente a quanto si pensa, è stata una bella esperienza perché era un gruppo di ragazzine molto affiatate che hanno continuato, almeno quelle che sono rimaste a Roma, ad essere amiche ancora oggi. Avevano una divisa invernale e una estiva, era importante sedere composte con le braccia conserte, c’erano meno libri di testo, si andava a scuola con la cartella con le cinghie sulle spalle; quando sono diventate più grandi avevano la cinghia elastica con cui si legavano i libri e si portavano sulla spalla: questo significa che erano pochi. C’era l’ora di economia domestica durante la quale si imparava a cucinare e ricamare: Flaminia era brava a cucinare, a ricamare un po’ meno. C’erano meno compiti e parte del pomeriggio Flaminia lo passava a giocare. Era un mondo protetto ma le cose arrivavano comunque. Flaminia ricorda che a scuola si parlò del referendum sul divorzio del 1975 e le suore che dicevano alle bambine che dovevano convincere i genitori a votare per l’abrogazione del divorzio. Flaminia ricorda anche il colpo di stato in Cile: una vicenda che sentivano vicina anche se era dall’altra parte del mondo. In televisione si era visto la sera prima l’ultimo appello del presidente Allende prima di essere ucciso.
visualizzato 13669