Guerci Giuliana

 
Guerci Giuliana

nato nel 1919
Roma

4 Racconti

4.7 min
Il matrimonio non andò bene. Poco dopo la fine della guerra Giuliana si è separata dal marito ed è andata a Milano a cercare lavoro per mantenere se stessa e la figlia. I primi tempi ha affidato la bambina ad un istituto, il tempo di sistemarsi. Milano si riprendeva in fretta dalla guerra e Giuliana ha trovato presto lavoro presso una ditta americana di cosmetici. Ha fatto una buona formazione, cosa che in Italia ancora non si faceva. Giuliana ha fatto carriera, e diventata formatrice a sua volta, poi direttrice del personale, ha girato per l’Italia. Era congeniale al suo carattere di romagnola efficiente e chiacchierona. Quando la figlia si è sposata a Roma, ormai in pensione, Giuliana ha fatto la nonna.
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7.5 min
Giuliana si è sposata durante la guerra quando il marito ufficiale era tornato dalla Russia. Il viaggio di nozze lo fecero in carro bestiame fino a Suzzara dove il marito era di stanza. Si sono sistemati in una camera a pensione con il bagno al pano di sopra. Non furono anni facili. Il marito era fascista e la regione era rossa. L’unica cosa che abbondava era il latte tanto che Giuliana aveva imparato a fare il formaggio e la camera fungeva da tutto: camera da letto, cucina e caseificio. Il fronte avanzava e ad un certo punto da Suzzara i due sposi tornarono a Mantova. Giuliana pensava di non poter avere figli e invece è arrivata la bambina nel febbraio del 45 che è vissuta di brodo di rane e farina di riso e poco latte di mucca. Non c’erano vestiti, era una vita davvero molto misera ma erano giovani.
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5.2 min
La famiglia si era trasferita a Mantova e il periodo della guerra fu molto duro. Giuliana era già fidanzata con un giovane militare che era andato in Russia dove per fortuna, in un certo senso, si era ammalato ed era potuto rientrare presto. Nel frattempo il fratello era in Sicilia e risaliva il fronte mentre i cognati erano in campo di concentramento. Le cose tra le famiglie non erano semplici perché quella di giuliana era antifascista e quella dei suoceri era fascista. Il clima era brutto e sarebbe andata peggio anche per le vendette personali. Mantova oltretutto è una città fredda e a Giuliana mancava la sua Romagna. C’era poco da mangiare: il contadino che coltivava le terre di famiglia non era mai riuscito ad attraversare il Po perché i ponti erano saltati tutti.
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3.0 min
Era una vita quieta di provincia, forse noiosa, animata da scambi di ricette con le amiche. Le ragazze alle elementari andavano alle suore mentre i maschi andavano alla scuola pubblica. Il più grande divertimento era andare al cinema dei salesiani. Giuliana ricorda la nonna che amava i gatti e d’inverno faceva loro le cuffiette perché non prendessero freddo.
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