- raccontato da Colella Vincenzo | 1915
- caricato da
Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Verso l’imbrunire lo portarono a via Tasso. Vincenzo non dimentica un maggiore della milizia fascista, appoggiato al muro, con la sigaretta in bocca: mentre passava, sempre in divisa, gli ha sputato in faccia. La mattina dopo è stato portato alla sala degli interrogatori: calci, pugni, accuse di essere un comunista organizzatore di una banda armata. E un calcio, con la punta della scarpa rinforzata di acciao che gli porta via tutta la pelle della gamba sullo stinco.
visualizzato 14062