- raccontato da Finzi Sabatino | 1927
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Sabatino è tornato in Italia col viaggio organizzato dagli americani. Dall’Italia, che del resto era in pessime condizioni, non c’è stato nessun aiuto. Sabatino si era fatto male ad una gamba, un piccolo graffio forse che però si era infettato date le pessime condizioni generali. All’ospedale di Bolzano, Sabatino venne indirizzato al Sant’Orsola di Bologna dove venne curato e dove venne raggiunto da alcuni zii romani sopravvissuti che lo avevano rintracciato. Una volta tornato, Sabatino non ha voluto parlare con nessuno tranne gli zii. Ha ricominciato a lavorare e poi si è sposato. Ha avuto due figli maschi e adesso ci sono anche cinque nipoti. Sabatino crede che Kapò sia il miglio film sui campi di sterminio che siano stati fatti. E come altri non è mai uscito del tutto dal campo. Quando ne parla, come in questa intervista, sa che ci vorranno due tre giorni prima di smaltire l’emozione. Pensa che il razzismo sia sempre in agguato: lui e i figli si sono muniti di armi sofisticate, con tanto di regolare licenza. Non sarebbe più il 16 ottobre.
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