- raccontato da Finzi Sabatino | 1927
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Nel campo c’erano persone di nazionalità diversa. Alla fine riuscivano tutti a capirsi. Sabatino ricorda il gruppo degli olandesi che erano evidentemente molto signorili: erano tutti tagliatori di diamanti. I tedeschi picchiavano di continuo ma non con i bastoni di legno, con quello si sarebbero fatti male alle mani; picchiavano con i tubi di gomma. Dopo una bastonatura a Sabatino sulla testa è venuto un ascesso: un chirurgo docente all’università di Pisa riuscì ad inciderlo. La bastonatura Sabatino l’aveva presa dal kapò perché gli aveva dato la tazza chiesta mettendo il dito dentro. Un giorno Sabatino ha saputo da un francese che aveva trovato un giornale gettato dai tedeschi che a Roma avevano fatto una grande festa al Tempio perché a Roma erano arrivati gli americani. Dopo un anno e due mesi che erano nel campo, un giorno venne dato a tutti un pezzo di pane e avvisato che chi non era in grado di camminare 40 km per prendere il treno, sarebbe stato ucciso. Li portarono a Buchenwalt e ci rimasero un altro anno.
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