- raccontato da Gatti Antonina | 1912
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Provincia di Roma - Per la memoria | 25/08/2011
Antonina fra un po’ compie cento anni. I suoi ricordi, forse proprio perché così frammentati, sono ancora più belli perché sembrano affiorare da un carattere che si intuisce sommesso ma non per questo remissivo. Basta dire che Antonina, vedendo le altre bambine andare a scuola, si presentò al maestro con una penna e un quaderno dichiarando che voleva scrivere. Le bambole se le faceva da sola e crescendo la sua manualità si è trasformata in lavoro perché Antonina si è comprata a cambiali una macchina da cucire: racconta che la notte la guardava e le sembrava di possedere un tesoro. Era una vita che noi non riusciamo nemmeno a immaginare. Per esempio le medicine: la madre di Antonina aveva una stanza con due finestre che serviva da magazzino; la finestra verso il sole si teneva aperta, quella verso l’ombra era sempre chiusa e in questa stanza la madre conservava le erbe medicinali con curava i bambini quando stavano male.
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