Odiava la scuola, pensava alle farfalle, ai fiumi, amava la natura e in aula si sentiva un recluso. In prima media, dopo aver preso 3 in un compito d'italiano, decise di non andarci più. Il padre allora lo portò in Svizzera da un amico scultore. Iniziò così a 12 anni a lavorare nell'ambiente artistico. Al rientro a Bergamo proseguì questo percorso professionale nello studio del padre, anch'egli scultore.
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