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Centro d'Interpretazione Circoscrizione 2 Cascina Roccafranca - via Rubino, 45
Telefono: 0114435243/46
Il Centro di Interpretazione EUT 2 è al suo primo anno di attività , con l’intento di promuovere iniziative di tutela attiva e partecipata del patrimonio culturale e paesaggistico urbano: creando opportunità per conoscere la storia dei luoghi e le memorie collettive; rafforzando il senso d'appartenenza culturale comune (storico-geografico); stimolando l’apprendimento collettivo attraverso l’elaborazione e la diffusione dei saperi; coinvolgendo attivamente la comunità locale.
Il territorio:
Mirafiori Nord, Santa Rita
La Circoscrizione 2 è stata teatro di importanti cambiamenti e dei conflitti scaturiti dal boom economico degli anni Cinquanta del secolo appena concluso.
Il quartiere Mirafiori Nord deve il suo nome al castello iniziato a costruire intorno al 1600 da Carlo Emanuele I per farne dono alla sposa Caterina D'Asburgo. Nel 1700 il territorio circostante era agricolo, con cascine e ville, alcune delle quali persistono ancora: Villa Amoretti e il Giajone, attuale sede degli uffici circoscrizionali.
Le prime iniziative edilizie che interessarono la futura borgata di Mirafiori risalgono agli anni del primo dopoguerra. Poi, con la costruzione dello stabilimento FIAT (1936-1939) iniziò in modo evidente e massiccio il processo di urbanizzazione del territorio. Negli anni Sessanta un'intensa attività di edificazione colmò rapidamente gli spazi ancora disponibili, dando vita ad una serie di grandi edifici.
L'attuale zona di Santa Rita è stata un'area rurale sino allo sviluppo della periferia nel Novecento. All'inizio del secolo scorso la zona era ancora esterna alla cinta daziaria e separata dal resto della città dalla ferrovia. Lo spostamento della Piazza d'Armi ai margini della zona Mirafiori comportò qui anche l'insediamento di caserme, ospedale e case per i militari. Il 1930 vide l'edificazione del Santuario dedicato a Santa Rita, che diede nome a tutto il nuovo quartiere. Nel 1933 venne inaugurato lo Stadio Comunale (ora Olimpico). L'espandersi della città e la costruzione degli stabilimenti Fiat a Mirafiori favorirono definitivamente l'inurbamento di questa parte della periferia torinese
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Centro d'Interpretazione Circoscrizione 3 via Millio, 20
Telefono: 011.336239
E-mail: ecomuseo3@comune.torino.it
Il Centro è aperto a tutti e in particolare alle scuole in visita all’Ecomuseo, per le quali vengono organizzate, su prenotazione, anche visite guidate. Il Centro ospita un allestimento permanente sulla storia della Circoscrizione, dei suoi quartieri, sulle trasformazioni storico-urbanistiche e sulle industrie del territorio. Presso il Centro inoltre è possibile consultare il materiale bibliografico sino ad ora raccolto e catalogato.
Il territorio:
Borgo San Paolo, Cenisia, Pozzo Strada, Cit Turin, Borgata Lesna, Aeronautica
La Circoscrizione 3 comprende i quartieri a sud-ovest di Torino, che sul finire del XIX secolo si svilupparono a ridosso della cinta daziaria. Il territorio in origine era costituito da una serie di insediamenti distinti, scarsamente collegati tra loro e con il centro Città . Sino alla fine dell’Ottocento, Borgo San Paolo aveva un aspetto rurale: orti, cascine e prati circondavano il piccolo nucleo abitato intorno alla chiesa di San Bernardino e all’attuale piazza Sabotino.
Dai primi anni del Novecento la concentrazione di operai e industrie modificarono il territorio della Circoscrizione: qui avevano sede Lancia, SPA, Chiribiri, Diatto, SIT, Nazzaro, Lux, Pininfarina. Negli anni Settanta e Ottanta del secolo appena trascorso, mentre il settore industriale cominciava a contrarsi, i quartieri subivano una perdita identitaria anche a causa dello smantellamento e dell’abbandono degli edifici industriali. Si caratterizza così, con una politica di recupero del territorio, l’azione di riassetto urbano degli anni Ottanta e Novanta, sotto la spinta propulsiva delle politiche decentrate, dei finanziamenti europei per le aree dismesse e di una nuova ondata migratoria internazionale.
Attualmente i quartieri della Circoscrizione 3 sono oggetto di progetti di riqualificazione e numerose sono le opere di recupero già portate a termine, grazie anche alla collaborazione degli abitanti. In particolare, nell’area ex-Fergat, sono stati realizzati una zona verde, un centro polivalente (all’interno del quale trova posto la sede dell’EUT3) e lo spazio per l’arte contemporanea "Fondazione Sandretto Re Rebaudengo". |
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Centro d'Interpretazione Circoscrizione 4 Via Medici 28
Telefono: 011442820
E-mail: ecomuseo4@comune.torino.it
La Circoscrizione 4 ha aderito al progetto Ecomuseo Urbano della Città con una delibera consiliare dell’11.12.06 "perché ritiene che la conoscenza del suo territorio e dei suoi valori, costituisca non solo il fondamento di un sentimento di appartenenza e di identità delle comunità che vi risiedono, ma anche il presupposto per un reale apprezzamento del patrimonio culturale locale e una condizione essenziale per la sua tutela, innanzitutto da parte della comunità stessa".
Il territorio:
Campidoglio, Parella, San Donato Le prime notizie relative al borgo San Donato risalgono al 1536, quando le truppe francesi devastarono l’abitato e distrussero la chiesetta. La via San Donato fu intitolata al santo nel 1835: l’appellativo sostituì il precedente "strada del Martinetto" (dai magli o martinetti, azionati dall’acqua del canale della Pellerina).
Più tardi si diffuse l’industria alimentare: Bosio e Caratsch fondarono la prima fabbrica di birra e P.P. Caffarel, nel 1826, rimodernava un laboratorio di cioccolato famoso ancora oggi.
Esisteva infine un’altra zona, quella del Bruciacuore, a metà di via San Donato, abitata dalla popolazione più povera del quartiere. Qui avevano sede due importanti concerie: la Martinolo e la Fiorio.
Oltre il borgo San Donato si sviluppò la borgata Campidoglio. Le prime borgate a ridosso della cinta daziaria di Torino cominciarono a svilupparsi verso il 1880: tra queste, quella del Campidoglio, sorta su un territorio rurale e originata da un piano privato di lottizzazione.
Il nome della borgata pare derivi dai Campi del signor Doglio.
A ovest del borgo Campidoglio si trova il quartiere Parella, nato da cascine sorte dalla trasformazione di precedenti strutture agricole medievali. Nel 1911 fu eretta la nuova cinta daziaria che, da piazza Massaua fino alla barriera di Pianezza, tracciava i confini del nascente quartiere. Diverse le denominazioni delle aree di questa zona: Tesoriera, per l’esistenza della lussuosa villa settecentesca e del parco; Lionetto; Basse di Dora; Pellerina; Porta Rossa. Il toponimo Parella, a unificare tutta questa vasta area, comparve negli atti del Comune solo nel 1930: conserva la memoria dell’antico casato dei Marchesi San Martino di Parella, primi proprietari dell’omonima cascina.
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Centro di interpretazione Circoscrizione 5 Via Stradella, 192
Telefono: 011 4435561/07/50
E-mail: ecomuseo5@comune.torino.it
I Centri di Interpretazione dell'Eut 5 ospitano periodicamente mostre temporanee dedicate al territorio; è possibile consultare testi e fotografie, partecipare a incontri e alle varie attività organizzate dal Centro di Documentazione Storica 5 in collaborazione con le realtà associative della Circoscrizione. I Centri sono a disposizione, negli orari di apertura, a fornire informazioni ai cittadini che vogliono approfondire la conoscenza del territorio, ma anche partecipare in modo attivo alle attività dell'EUT propoponendo materiali, idee, testimonianze.
Il territorio:
Lucento, Madonna di Campagna, Borgo Vittoria, Borgata Ceronda, Borgata Lanzo, Vallette La Circoscrizione 5, che occupa la zona nord-occidentale di Torino, si è costituita nel 1985 dall’accorpamento dei tre quartieri di Borgo Vittoria, Madonna di Campagna e Lucento-Vallette, zone con storie e radici eterogenee.
Le prime notizie relative all'area Lucento-Vallette compaiono in un documento del 1227. Nel 1574 il Castello di Lucento con il suo grande parco entrò a far parte delle proprietà dei Savoia, diventando la dimora di caccia preferita dal duca Emanuele Filiberto. Nel corso del Seicento il Castello passò ai conti Tana e parte della struttura del ricetto fu inglobata nella costruzione di un importante filatoio. Dalla seconda metà dell'Ottocento fu sede dell'Istituto Bonafous, infine, nel secolo scorso, divenne proprietà delle acciaierie Teksid.
Il quartiere Madonna di Campagna si costituì nel 1834, con l'elezione a parrocchia della chiesa dei Cappuccini, qui presenti sin dalla prima metà del Cinquecento. Le attività del territorio erano prevalentemente agricole e manifatturiere (da ricordare in particolare la Conceria "G. Durio"). Anche la concentrazione di esercizi commerciali ed artigianali era forte, grazie ai traffici legati alla strada antica della Venaria Reale, diventata poi strada Lanzo (asse viario che corrisponde alle attuali via Cecchi, via Giachino e via Stradella).
Il quartiere Borgo Vittoria nacque ufficialmente nel 1889, nel territorio delimitato dalle linee ferroviarie di Milano e Lanzo. Fu così denominato in memoria della battaglia di Torino del 1706, come ricordano ancora oggi i nomi di molte vie: via degli Approcci, via delle Trincee, via del Campo, via dei Fornelli, via Daun, via del Ridotto, via della Vittoria, via Valfenera, via Vibò. |
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Centro d'interpretazione Circoscrizione 6 Via San Gaetano da Thiene, 6
Telefono: 011.24.24.215 - Fax 011.20.53.103
E-mail:ecomuseo6@comune.torino.it
La nuova sede dell’Ecomuseo 6, inaugurata il 3 maggio 2007, si trova presso lo storico edificio Alma Mater. Ampi e gradevoli spazi sono dedicati alle numerose attività : la proiezione di filmati sulla storia della Circoscrizione 6, uno spazio didattico con biblioteca, dove verranno svolte attività con le scuole ed i cittadini potranno consultare i testi e i documenti raccolti. In una sala espositiva, appositamente dedicata, verranno ospitate le mostre.
Il territorio:
Regio Parco, Barriera di Milano, Falchera, Barca, Bertolla, Villaretto, Rebaudengo
Il Regio Parco nacque nel Cinquecento con il Palazzo del Viboccone, delizia di Emanuele Filiberto. Nell'Ottocento il borgo si sviluppò con la trasformazione del palazzo in Manifattura Tabacchi.
La Barriera di Milano fu il primo insediamento al di là della cinta daziaria verso il capoluogo lombardo. Grandi stabilimenti industriali, come la Fiat Grandi Motori, le Officine Metallurgiche Fiat di via Cigna, INCET, CEAT testimoniano come il quartiere fu uno dei simboli della crescita industriale di Torino; crescita a cui sono legati indissolubilmente i notevoli flussi di immigrazione, già a partire dalla fine dell'Ottocento e poi soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. La deindustrializzazione e la recente immigrazione straniera hanno ulteriormente modificato il volto della zona.
Fino agli inizi degli anni Cinquanta del Novecento l'area del quartiere Falchera era interamente agricola. Nel 1954 fu avviata l'edificazione del quartiere (attuale Falchera Vecchia). Negli anni Settanta venne poi costruita Falchera 2 (o più comunemente Falchera Nuova) in prosecuzione del primo insediamento. Barca e Bertolla si estendono in prossimità del confine con il Comune di San Mauro. Bertolla era il borgo dei lavandai, che lavavano i panni per conto terzi. Il primo gruppo di lavandai si trasferì qui nel 1872 quando iniziarono le demolizioni del borgo del Moschino, per far posto ai Murazzi. Nonostante la diffusione delle macchine per lavare, i lavandai di Bertolla continuarono il loro mestiere sino a pochi anni fa.
La frazione di Villaretto è tuttora ricordata per i mulini che per secoli macinavano il grano necessario alla Città di Torino; oggi la zona è contrassegnata dalla coesistenza di campi, fabbriche e nuovi insediamenti residenziali. Il Rebaudengo si sviluppa fuori della seconda cinta daziaria del 1912 e deve il proprio nome all'opera salesiana costruita negli anni Trenta grazie alla donazione del conte Eugenio Rebaudengo |
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Centro di Interpretazione Circoscrizione 7
Lungo Dora Savona 30
Telefono: 011.4434578
E-mail: ecomuseo7@comune.torino.it
Il Consiglio della Circoscrizione 7, nell’ottobre 2005, ha deliberato di aderire all’Ecomuseo Urbano con l’obiettivo di promuovere e supportare progetti ed iniziative per favorire un maggior senso d’appartenenza al territorio. Al centro delle attività dell’EUT 7 vi è il fiume Dora.
L’obiettivo strategico è quello di tutelare e valorizzare questo corso d’acqua, oggi poco conosciuto e poco apprezzato, che però ha svolto un ruolo importante nella storia di Torino. Presso il Centro di Interpretazione si riunisce un tavolo tecnico di lavoro, rappresentazione tangibile di tutte le realtà che contraddistinguono il territorio: funzionari amministrativi, politici, Università e Politecnico di Torino, associazioni culturali del territorio, parrocchie, scuole, singoli cittadini. Il gruppo di lavoro, aperto ad ogni nuovo stimolo esterno, pronto ad accogliere chiunque voglia contribuire, collabora allo sviluppo dei progetti.
Il territorio:
Borgo Dora, Aurora, Borgo Rossini, Borgo Vanchiglia, Vanchiglietta, Madonna del Pilone.
La Circoscrizione 7 è caratterizzata da un vasto territorio - particolarmente ricco di testimonianze storiche, ambientali e produttive - che si affaccia sul fiume Dora Riparia.
Benché la Dora sia il corso d’acqua più prossimo all’insediamento romano della Città , il fiume di Torino è considerato il Po (anche perché la Città sette-ottocentesca si è sviluppata attorno ad esso). La Dora è stata sempre reputata un semplice "canale" in funzione delle industrie che sfruttavano le sue acque. Da essa era alimentata una rete di canali e di circa venti bealere, ancora oggi esistenti, che veniva utilizzata per irrigare campi e orti, per esigenze igieniche, per il consumo idrico, per i numerosi mulini e per le installazioni industriali.
Storicamente il primo nucleo sulla Dora fu quello fuori Porta Palazzo, quindi Borgo Dora. Progressivamente seguirono le aree industriali e residenziali di Aurora, Rossini, Vanchiglia, Vanchiglietta e Madonna del Pilone. |
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Centro di Interpretazione Circoscrizione 9 Via Bossoli, 72/a (ingresso per disabili: Corso Corsica, 55)
Telefono: 011 4434939 - 011 4434936
E-mail: ecomuseo9@comune.torino.it
Presso il Centro di Interpretazione dell'Ecomuseo 9, si trovano in esposizione permanente: un plastico dello stadio Filadelfia realizzato in balsa; una fotografia aerea dell'intero territorio posta a pavimento; i pannelli fotografici della mostra "Il Lingotto una volta", presentata negli anni Novanta; una piccola biblioteca, comprensiva di tesi di laurea e riviste; un'eccellente collezione di fotografie, anche in formato digitale, consultabili in loco. Il grande salone centrale può ospitare mostre temporanee ed è dotato di un sofisticato impianto multimediale per incontri, conferenze e proiezioni. Inoltre il personale è disponibile ad accogliere e a dare informazioni ai cittadini che vogliono approfondire la conoscenza della storia del quartiere e partecipare attivamente all'attività dell'Ecomuseo 9, con proposte, idee, testimonianze orali e materiali.
Il territorio:
Nizza-Millefonti, Lingotto-Mercati Generali Fino all'inizio del Novecento, quest'area era quasi esclusivamente agricola. Il nucleo abitato più antico, risalente all'inizio del Cinquecento, era il borgo del Lingotto, che prendeva nome da una famiglia di proprietari terrieri di Moncalieri.
Tra Sei e Settecento, a questi succedettero le tre famiglie nobiliari dei Trucchi, Robilant e Avenati. I Trucchi fecero costruire una fastosa residenza (oggi Istituto penale per minorenni "Ferrante Aporti") e la chiesa dell'Immacolata Concezione, la prima della zona (distrutta da un bombardamento nel 1944). Il territorio era attraversato da nord a sud da due importanti assi viari: la strada di Stupinigi (attuale corso Unione Sovietica) e la strada di Nizza. A partire dalla metà dell'Ottocento, la ferrovia, dividendo in due il territorio, determinò un diverso sviluppo urbanistico delle due parti del quartiere.
La zona a est della ferrovia divenne sede di molte industrie di piccola e media dimensione già agli inizi del Novecento, per arrivare, negli anni Venti, alla costruzione della Fiat Lingotto. Negli anni Sessanta, in occasione del Centenario dell'Unità d'Italia, ne fu completata l'urbanizzazione con il complesso di Italia '61.
I primi segni di crescita urbanistica nella zona a ovest della ferrovia giunsero invece solo negli anni Venti. Nel 1918 fu costruita la fabbrica del Chinino di Stato e nel 1926 venne realizzato lo stadio Filadelfia. Negli anni Trenta si incominciò a costruire secondo il piano regolatore: i Mercati Generali, piazza Balilla (poi Galimberti), la scuola "Duca degli Abruzzi" e l'insediamento di case popolari tra via Tunisi e via Montevideo. La seconda guerra mondiale interruppe questo sviluppo, che riprese poi a partire dagli anni Cinquanta - dando al quartiere un aspetto prevalentemente residenziale - fino agli anni Settanta, quando, in seguito alla crisi energetica e al trasferimento di molte produzioni all'estero, parecchie aree industriali furono dismesse.
Già a partire dagli anni Ottanta alcune strutture vennero riutilizzate - ex stabilimento Fiat Lingotto, riconvertito su progetto di Renzo Piano in un grande complesso multifunzionale -, ma è stato soprattutto con i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 che un gran numero di edifici è stato recuperato: nell'area dei Mercati Generali è stato realizzato il Villaggio Olimpico, mentre al posto della Fiat Lubrificanti è stato costruito l'Oval. È stato anche realizzato l'Arco Olimpico con la passerella pedonale che unisce gli ex Mercati Generali con gli ex stabilimenti del Lingotto, ricucendo le due anime del territorio.
Vengono completati i lavori nell'area prima occupata dalla Framtek, in via G. Bruno, per la realizzazione del PAV, il Parco di Arte Vivente, ed è stato inaugurato il centro enogastronomico Eataly nell'ex fabbrica di vermuth Carpano.
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Centro di Interpretazione Circoscrizione 10 Centro civico, seminterrato, ufficio 38 - Strada Comunale di Mirafiori 7
Telefono: 011 44 350 03 / 75 - Fax 011 44 350 19
E-mail:ecomuseo10@comune.torino.it
L’EUT 10, nato nel 2006, sta ponendo le basi per divenire un punto di riferimento per la popolazione di Mirafiori Sud, in merito a numerosi aspetti. L’Ecomuseo si pone l’obiettivo di coinvolgere attivamente i cittadini attraverso diverse iniziative quali il recupero della storia del quartiere, la documentazione delle metamorfosi della zona, la partecipazione ad eventi. Attualmente si sta cercando di coinvolgere la cittadinanza attraverso incontri e attività diverse. Finalità primaria è rendere consapevoli gli abitanti di essere i protagonisti.
Il territorio:
Mirafiori Sud
La Circoscrizione 10 segna il confine meridionale della Città . Il nome "Mirafiori" deriva dal castello di Miraflores, donato nel 1585 dal Duca di Savoia, Carlo Emanuele I, alla sposa Caterina D’Asburgo. Vicino alla reggia, scomparsa, si formò un borgo che oggi costituisce il nucleo storico del quartiere, un piccolo agglomerato di casette rurali e stradine acciottolate in contrasto con la fisionomia moderna del resto del territorio.
Fino alla seconda guerra mondiale, Mirafiori Sud era una vasta zona rurale; presentava per i torinesi diversi motivi di attrazione: l’ippodromo (costruito nel 1898), i boschi e le spiagge lungo il torrente Sangone. Inoltre nel 1911 venne inaugurato - presso l’area attualmente occupata dal Parco Colonnetti - il primo aeroporto della Città .
La storia di Mirafiori dagli anni del secondo dopoguerra coincise con quella della Fiat. Poi la perdita di preminenza dell’industria comportò un cambiamento identitario riguardante Mirafiori Sud così come l’intera Città di Torino.
Dalla fine degli anni Novanta sono stati attuati numerosi interventi volti a collegare maggiormente il quartiere al territorio circostante (come il nuovo ponte sul torrente Sangone e il potenziamento di alcune linee di trasporto pubblico) e a riqualificare alcune aree (parco Colonnetti, via Artom o il parco Sponde del Sangone). |
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