Sasà era nelle organizzazioni antifasciste fin dal 38, quando stava ancora al liceo. Quando poi Roma venne occupata dai nazisti, Sasà nei GAP el centro cominciò a mettere in piedi squadre di intervento che facevano comizi volanti, trasporti di armi, distribuzione di volantini… C’erano vari depositi di armi: uno era a largo Goldoni, l’atro alla latteria ai Tre Scalini a Piazza Navona, un altro ancora da Giolitti vicino al Parlamento. Era già stato arrestato per i moti universitari del 41 e si era dato ad una semiclandestinità. Abitava in un reparto del Policlinico insieme ad altri politici nascosti. C’erano nascosti perfino dei fascisti che non aveva voluto aderire alla Repubblica Sociale. Si calcola che fra renitenti di leva, carabinieri, ebrei, politici, partigiani, sbandati… ci fossero almeno 300 mila persone nascoste.
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