I primi effetti dell'occupazione del manicomio si tradussero in accuse pesanti contro i responsabili della gestione del manicomio producendo un ridicolo rimbalzo di responsabilità tra il Presidente dell'Opera Pia, gestore del Manicomio per conto della Provincia di Torino, il Direttore del Manicomio e il Presidente della Provincia. L'occupazione della Certosa di Collegno fu un fatto eccezionale durante la lotta politica e umanitaria di riforma della psichiatria che non si ripeté nel nostro Paese. Crosignani illustra i vari punti della strategia che egli adottò per portare avanti la sua personale battaglia di riforma. Uno dei punti caratterizzanti era la lotta alla contenzione largamente e abusivamente adottata dagli infermieri del manicomio e tollerata dai Dirigenti. Nel frattempo la tensione tra Crosignani e l'ambiente del Manicomio salì notevolmente fino a giungere a veri e propri atti intimidatori nei suoi confronti. Insperabilmente Crosignani trovò in un suo collega un affidabile e intelligente alleatoil dottor Giuseppe Luciano. Nel mese di marzo del 1969 in seguito ad una improvvisa reazione di una ammalta in semi-contenzione, questa colpì con la gamba di una sedia, tre infermiere, una in modo più serio le altre due in modo più lieve. L'episodio innescò la reazione del personale contro Crosignani e Luciano, accusati entrambi di adottare metodi irresponsabili e pericolosi, giunsero fino a richiederne il licenziamento prima, e i trasferimento in altra sede successivamente.
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